Soprattutto, non è stato facile trovare la pazienza per scrivere due righe, caricare una foto (e riuscire a pubblicarla) nella speranza di non trovare la pagina bianca subito dopo aver cliccato su "pubblica post".
La censura è snervante, dissuasisva, efficace. Tutto ciò di cui hai bisogno funziona poco e male, la normalità è un'eccezione e a poco a poco riesce a toglierti la voglia di comunicare con il mondo.
Io che ormai ero alla fine, la censura l'ho lasciata vincere, preferendo girare per la città piuttosto che cercare l'ennesimo espediente da hacker sfigato dell'ultim'ora.
Beijing, Tianjin, poi ancora la Muraglia a Simatai, le cene con gli amici, i saluti, le valigie, il ritorno a casa. Questo ho fatto. E non mi è sembrata una perdita di tempo.
Non credo abbia più senso parlare di Pechino e della Cina quando adesso mi trovo in Italia, non ero troppo adatto prima, non ho più la voglia né le capacità per farlo ora.
Non so bene come si faccia a chiudere un blog, è la prima volta che ne scrivo uno ma non credo di avere altro da aggiungere su questo.
Stop.
Ho bisogno di riprendere contatto con quello che ho lasciato un anno fa, la mia vita, la famiglia, i miei amici, persino i miei vestiti lasciati nell'armadio. Tutto mi sembra strano e al tempo stesso familiare. Ci metterò ancora qualche giorno per abituarmi definitivamente.
Ci metterò qualche mese in più, invece, per abituarmi a vivere in un Paese con il diesel che costa quasi due euro al litro.. e non solo.
Male che vada è sempre un buon pretesto per ripartire, anche se poi - lo so già - che nessun posto è come casa.
Grazie a chi è voluto intervenire nei miei post, grazie a chi ha buttato un occhio a un pò di quello che ho scritto, grazie a chi lo ha apprezzato e grazie anche a chi ci si è incazzato. Fa piacere avere qualcuno che ti stia a sentire quando hai tante cose da raccontare.
Sono alla fine davvero.
Un saluto a tutti e a presto.
micheleincina