Ma adesso chi vorrete giudicare con quel buonismo da quattro soldi?
Ho visto un popolo sventolare bandierine a cinque cerchi mentre sfilavano i camion di Coca-cola e Lenovo, gente piangere al passaggio della fiaccola, gente orgogliosa di dipingersi addosso una bandiera rossa a cinque stelle, fiera davvero di essere cinese.
Saranno pure una fregatura, ma queste Olimpiadi di certo passeranno alla storia. Probabilmente è facile arrivare ad ovvie conclusioni quando si parla di Cina e di soldi, dire che le Olimpiadi sono una farsa e che una dittatura non va a braccetto con lo sport.
Non ho voglia di ragionare su questo o di farmi un'opinione schierata. Solo, vorrei dire una cosa:
in questo preciso istante, un miliardo e trecento milioni di persone starà vivendo il suo grande momento di gioia.
In questo preciso istante un miliardo e trecento milioni di persone starà prendendo atto della forza e della grandezza della propria nazione.
I freddi entusiasmi di Atene e Torino non hanno nulla a che vedere con questo sogno, l'emozione di essere nuovamente “accettati” nel mondo deve essere qualcosa di grandioso.
Stasera, un popolo uscito dalla fame guarderà in faccia la Storia, quelle luci e quello sfarzo saranno la rabbia di ogni dissidente ma anche l'orgoglio di ogni cinese, ogni figlio di questa nazione sorriderà consapevole di quanto sudore e quanto sangue hanno versato altri suoi fratelli e nessuno striscione “Free Tibet” né i cinque cerchi in filo spinato di Amnesty International potranno mai scalfire questa gioia.
Nella foto: Sanya, 4 maggio 2008, passaggio della fiaccola olimpica