lunedì 28 gennaio 2008

Nuvole veloci a Kunming



Tre ore d'aereo da Guangzhou a Kunming e ci ritroviamo in un'altro mondo, lontani dalla pioggia e dal caos che - si viene a sapere - ha bloccato oltre 700.000 persone alla stazione ferroviaria. Siamo a Kunming (1892 metri slm), la città dell'eterna primavera (così la chiamano i cinesi) capoluogo della provincia dello Yunnan, un altopiano incastonato tra la penisola Indocinese e il Tibet, una Cina profondamente diversa da quella che mi lascio alle spalle. C'è il sole, una ventina di gradi e dopo un'esperienza come Guangzhou, la visione di Kunming è tutto ciò che uno può desiderare.

Delle 56 minoranze etniche formalmente riconosciute che fanno parte della Repubblica Popolare Cinese, 25 si trovano nel solo Yunnan ed è per evitare qualunque forma di separatismo che in questa provincia la propaganda governativa ha martellato più pesantemente nel corso degli anni. Esaltando la varietà e la ricchezza delle minoranze etniche del Paese, la Cina ha ribadito di essere comunque una sola, alla cui "crescita armonica" partecipano "equamente" tutte le nazionalità che ne fanno parte.
Belle parole.. Bella beffa! Delle minoranze etniche che compongono il 9% della popolazione cinese fanno parte - tra gli altri - russi, kazaki, uyguri e tibetani. C'è mancato poco che si prendessero anche gli italiani.

Malgrado questa sbandierata diversità di facciata, Kunming non mi sembra poi tanto diversa dal resto della Cina. Stessi palazzi di vetro, stesso traffico, stesse strade, stessi quartieri, stessi marciapiedi. Magari qualche anno fa lo Yunnan era un pò diverso dal resto della Cina, magari prima di essere colonizzato da Pechino.. chissà!




Nelle foto: Kunming Laojie, la Strada Vecchia di Kunming. Ai lati, gru al lavoro e cartelloni pubblicitari annunciano l'arrivo della "nuova" Strada Vecchia..

Nonostante tutto, Kunming mi piace, c'è molto verde in giro, molto ordine, un pò troppi turisti (come noi!), ma ci sta. Ci sistemiamo al Camellia Hostel ed il giorno dopo ci ritroviamo già con gli altri quattro appena arrivati dalla gelida Pechino.

Restiamo un altro giorno a Kunming, giusto il tempo di un giro per la città vecchia, museo, templi buddhisti, "zoo" delle minoranze etniche (中国少数民族动物馆, caldamente sconsigliato), e nel frattempo ragioniamo un pò su come continuare questo viaggio..
Alla fine decidiamo per Jinghong, capoluogo della regione autonoma del Xishuangbanna, un paradiso tropicale al confine con Laos, Vietnam e Birmania. Lo Yunnan è una regione prevalentemente montuosa e i collegamenti ferroviari - come il resto dei trasporti - risultano ancora in parte difficoltosi.. Si va in autobus!

1 Comment:

Anonimo said...

ciao Michele, sono invidiosissimo che tu sia andato fin nel Xishuangbanna. Lo scorso anno sono stato a Kunming, ma il tempo era tiranno ed ho solo trascorso il weekend visitando Puer city e le sue omonime piantagioni di tè (da cultore del tè quale sono, ho scelto per priorità). Forse ti ricorderai la vecchia foto che contrassegnava il mio blog. Era proprio l'ingresso di una casa da tè di Puer city. Ma Xishuangbanna mi è rimasta lì, nella mente, me ne hanno parlato molto bene i locali ed ho il rimpianto di non esserci potuto arrivare. Specie vedendo le belle foto che hai sul tuo sito...

a presto,
HP