giovedì 27 dicembre 2007

Polli occidentali, mostri di Taishan, Babbi Natali e Olimpiadi



Sto incazzato. Nervoso ed incazzato. Magari non dovrei, sono pur sempre un occidentale che ha radici in un posto più bello, più calmo e più pulito di questo e che ha (ANCORA) un potere d'acquisto 10 o 100 volte superiore alla maggior parte della popolazione di questo Paese.
Perchè mi lamento?

Non ne avrei il motivo, eppure non poosso farne a meno: vivendo in Cina uno impara ad adeguare il proprio stile di vita a quello cinese, magari rimanendo un attimino sopra rispetto alla media. Ad ogni modo si risparmia: vivere in Cina significa spendere meno per il mangiare, per il vestire, per divertirsi e così vià rispetto a quello che si spenderebbe in Italia.. però..

Però ho come l'impressione che dopo tutto questo tempo sto facendo ancora la parte del turista, di quello che viene quà per la prima volta e tutto gli sembra fantastico, economico ed efficiente.
"Toh, mangiare al ristorante costa solo 10 euro" direbbe quest'ultimo. Io ne spendo anche 4. I cinesi spendono - quando va male - 50 centesimi di euro. Fate le dovute proporzioni e i calcoli.
C'è come un senso di ottimismo che però è solo di prima impressione, al paragone con la nostra vita tutto sembra economico e fattibile.
1 Euro sono circa 10 Yuan.
Quando sono arrivato a Pechino ho imparato a considerare Euro e Yuan con le stesse proporzioni perchè costi e ricavi di un cinese medio di pechino sono circa 1/10 di quelli nostri. In Italia si guadagna 40 euro? A Pechino si guadagnano 40 yuan. Che però sono 4 euro. Poi, più si va lontano dalla Capitale e dalle grandi città, più il distacco aumenta.

Oggi sono andato all'ufficio per gli alloggi del campus a lamentarmi - per la quinta volta - che nel mio dormitorio ieri sera non c'era l'acqua fredda (ma c'era - beffa delle beffe - l'acqua calda con cui mi sono ustionato la schiena), non c'era acqua (dunque, fredda) per far funzionare la lavatrice coi vestiti insaponati già dentro e non c'era la corrente elettrica dopo una certa ora. Guarda caso proprio quando dovevo studiare e fare i compiti. Perchè ieri pomeriggio non è che ho cazzeggiato, solo ho ripassato altre robe di grammatica. Ieri poi la lavatrice l'ho fatta partire portandoci dentro a secchiate l'acqua calda della doccia, facendola prima raffreddare fuori dalla finestra. Le ho spiegato tutto quanto stamattina, ricordando alla responsabile delle impiegate NON-responsabili alla reception che la settimana prossima mi iniziano gli esami, che sono quà per studiare e che un disservizio (previsto) di dieci giorni si è prolungato di due mesi. Le ho spiegato che il tempo per studiare l'ho trovato ad intermittenza, proprio come le lucine di Natale (ma quà fa figo dire Christmas), alternando lo studio scomodo nella casa dei puffi con gli sbadigli in biblioteca e le corse al centro servizi per lamentele varie durante i cambi delle ore. Poi vabbè, non contiamo le ore di lezione che ho dovuto lasciare per andare a lamentarmi al centro servizi (e che servizi!!).
Infine le ho anche ricordato che ogni giorno, per stare quà, pago due o tre volte quello che guadagna giornalmente la receptionist non-responsabile davanti a me. Magari ho pensato che con le cifre che pago potrei permettermi due o tre receptionist(sss) nella mia stanza, ma in quel caso, stanza compresa, pagherei il doppio di quello che pago adesso. Troppo.

La responsabile delle non-responsabili mi ha spiegato che in quel momento era estremamente (非常) impegnata in una riunione. Le ho risposto che anche io sarei estremamente (非常) impegnato con una (ennesima) lezione in classe che sto perdendo. Mi ha detto anche che in questo momento ci sono molti operai in giro per il campus (e non solo) a fare lavori di costruzione e riparazione. A riverniciare di grigio le facciate esterne di vecchi dormitori grigi come il mio. A costruire in fretta e furia nuovi palazzi, nuove tubature dell'acqua e nuove linee elettriche. E a ripararne, in fretta e furia, di vecchie. Perchè ad Agosto ci sono le Olimpiadi. Solo per quello. Già mi immagino questa città di cartapesta nel 2009, quando le Olimpiadi sono finite e dal set cinematografico iniziano a staccarsi, piano piano, tutti i pezzettini che hanno dato l'impressione di vivere in una metropoli di vetro, acciaio e cemento moderna e pronta ad accogliere gente da tutto il mondo ed eventi internazionali come quello in arrivo.

Alla fine della discussione mi ha fatto sapere che stasera parlerà col responsabile dei responsabili (che è un'entità difficilmente reperibile, fatta di energia che abita sulla cima del Monte Taishan e che scende soltanto nella prima notte di luna piena dell'anno, così mi ha detto) e che domani mattina mi farà sapere come intendono risolvere i miei problemi.

Sono rimasto perplesso, non so quanto abbia compreso di tutto quello che le ho detto. Non tanto per le parole, quelle credo che le abbia pure capite, però mentre stavo seduto a parlare con la responsabile delle non-responsabili ho pensato a cosa significano "protesta" e "lamentela" in questo Paese. Un popolo abituato a prenderlo nel culo per cose più grosse di queste "sciocchezze", un popolo abituato a stare zitto perchè quella volta che ci ha provato sul serio ad ottenere qualcosa di concreto ha avuto indietro quello che non si meritava..

Vabbè, l'ho buttata su temi importanti, ma in fondo è la stessa cosa, è così che funzionano le cose in Cina: i servizi ci sono, ma non si vedono e comunque li ottiene soltanto quelli che pagano parecchio. E poi sto imparando a comprendere questa Cina dalle grandi cifre, dal PIL eccezionale, la Cina delle grandi parole e delle grandi aspettative (puntualmente ridimensionate) in cui si fa presto ad incassare ma non è con la stessa rapidità e certezza che si ottengono scuse, risposte, rimborsi o revisionismi (se ci sono).

In fondo mi sto incazzando per cifre ridicole, in proporzione all'Italia, ma finchè sono in Cina e devo comportarmi da cinese, perchè non posso avere un servizio adeguato a quello che pago? E da cinese direi che pago tanto. Troppo.

Nella foto in alto: Babbo Natale

martedì 25 dicembre 2007

Martedi 25



Ore 8.30 a scuola, pranzo con Yalu, Shoko e Michi, biblioteca poi stasera si va alla cena.


Di Natale.

martedì 18 dicembre 2007

大山 Da Shan


L'uomo più furbo del mondo è canadese, vive in Cina e si chiama Mark Rowswell. In Cina otto persone su dieci lo conoscono con il nome di Da Shan, Grande Montagna (大山), da noi è un perfetto sconosciuto. Magari in Canada può essere anche una specie di eroe nazionale, ma dubito che la sua fama sia arrivata in Europa o anche solo negli USA.
La prima volta che l'ho visto devo ammettere che mi è sembrato un perfetto idiota: capello cotonato da patatone americano, occhiali improponibili, aspetto da secchione raggobbato sui libri di scuola, sorrisino da ebete adatto ad ogni situazione.
Toh, nonostante tutto mi stava pure simpatico, faceva le lezioni di cinese su CCTV9, il canale della TV nazionale che trasmette in lingua inglese, "vai a vedere che questo quà mi diventa pure utile a qualcosa.. "
Però mi sembrava sempre idiota.

Poi, pian piano, ho capito che questo (allora) coglione non era proprio il solito occidentale che si limita a leggere le notizie in TV. Me lo ritrovavo sempre ovunque, in programmi più o meno importanti sui canali nazionali, nella pubblicità del tè (che piace ai cinesi), dell'orribile
BaiJiù (che piace SOLO ai cinesi), del cibo cinese (...) e nella pubblicità dei dizionarietti elettronici per studenti, col suo capoccione in bella vista, giusto per farmi capire chi comanda..

Poi, qualche giorno fa me lo vedo anche in alcune immagini di repertorio che un altro canale della TV cinese CCTV mandava in onda come tappabuchi, un pò come fa la RAI all'ora di cena. Immagini sbiadite da fine anni Ottanta... e c'era LUI! Da Shan!



Giovanissimo, magrolino, occhiali enormi, lo vedo vestito - all'orientale - in mezzo a due cinesi a fare uno spettacolo di battute comiche e giochi di parole non completamente traducibili dal cinese ad altre lingue chiamato "
crosstalk" (xiangsheng, 相声). Già allora con le sue battutine (ok, preparate) parlava molto bene il cinese, e le sue parole sbalordivano un popolo che vent'anni fa non era molto abituato a vedere i nostri visi pallidi dalle loro parti..

Da quel momento in poi - secondo me - questo tizio non ne ha più sbagliata una..
Basta solo stare al gioco, apprezzare il Paese che ti ospita e non mettere mai in mezzo discussioni poco accettate o antirivoluzionarie. Il popolo ti accetta, il Governo non ti si mette contro e tu hai la strada spianata su un mercato vastissimo!

Vai a fare due conti tra popolazione cinese e numero di cinesi che si possono permettere un televisore, esce fuori che per ogni sua apparizione in televisione, questo sconosciutissimo Da Shan ha un audience di circa 600 milioni di telespettatori, con punte che SUPERANO il miliardo.

Con quali numeri è che il direttore di RaiUno ad ogni Sanremo si fa dei sorrisi a 36 denti?

Io qui a Pechino faccio lo studente e mi adeguo, come molti altri miei colleghi ho imparato a prendere lavori con il mondo dello spettacolo.. Ahah, questa è da ridere, fosse successo in Italia non avrei avuto nè la voglia nè il coraggio di fare una cosa del genere, ma quà in Cina è diverso! Quà ti ammazzi dalle risate a fare la star che non saresti altrove!

Ma chi me lo fa (farebbe) fare di andare da Maria de Filippi in Italia per un briciolo di celebrità davanti a qualche milione di ragazzine? Meglio puntare in alto e diventare una star della TV cinese: costa meno (anzi, ti pagano) ed è più divertente. Non sapete quanta gente conosco che partecipa a fiction, pubblicità e produzioni cinematografiche cinesi, gira voce che da queste parti gli occidentali rendano più figo un film cinese.. Mah! Io ne approfitto... e per la legge dei grandi numeri vai a vedere che qualche CENTINAIO DI MILIONI di cinesi avrà già visto la mia faccia..


e siccome è cosa ormai nota a tutti che ogni museo cinese ha come guardiano un ragazzo occidentale picchiaduro con addosso occhiali scuri e sguardo glaciale..


giacca di due taglie più grandi e scarpe di due numeri più piccole. Altro non avevano..



.. ma anche questa è una vita da star!

lunedì 10 dicembre 2007

下雪 Neve

Pechino, ore 7.30
mi sveglio e fuori c'è ... la neve!
Nella mia stanza c'è un calduccio insolito, e stanotte ho dormito un cazzo di niente...tre ore o poco più. Insonnia da weekend.

Che faccio? Resto in camera e apro il barattolone di Nutella arrivato col DHL o vado di fuori a 堆雪人 (costruire un pupazzo di neve) o a 打雪仗 (fare a pallate di neve)?
Ad ogni modo sapevo che prima o poi questi ideogrammi mi sarebbero tornati utilissimi..
Mah, sarà meglio che mi sbrighi.. a forza di scrivere puttanate sono già passate le otto.. Buona la terza, si va a scuola và!


Vista sul campus dalla mia stanza (1)

Vista sul campus dalla mia stanza (2)

lunedì 3 dicembre 2007

Il Paese delle meraviglie



La Cina è economica? Ho i miei dubbi. Sinceramente ne ho abbastanza di sentire e - purtroppo - di fare discorsi di questo genere, perchè la Cina di oggi è tutto tranne che economica, specie se si è occidentali. Anche se a prima vista tutto sembrerebbe essere così, devo dire che "la Cina costa poco" è un discorso che regge solo alle apparenze, a chi si limita a ciò che vede, a chi ha bisogno del minimo indispensabile, a chi non si cura della qualità. Uno specchietto per le allodole, di questo sono certo..

Tutto ha un prezzo in Cina. Magari in proporzione è leggermente più basso rispetto all'Italia, ma in Italia - qualche volta - una buona parte del prezzo è anche data dalla qualità. Qualità che quì non sempre c'è e ha i comunque il suo standard, adeguatamente abbassato all'uomo medio cinese che (ancora) non vive esattamente come l'uomo medio italiano. Quello che costa poco ha comunque i suoi limiti, i suoi difetti, le sue debolezze. QUALUNQUE COSA. Anche quella che non ti aspetti. Magari te ne accorgi troppo tardi di aver comprato qualcosa di non buono, ma alla fine arrivi sempre alla stessa conclusione.
Esempi?

- Calzature e capi di abbigliamento contraffatti: tratti il prezzo fino allo sfinimento, arrivi ad acquistare un paio di scarpe a tre euro ma poi ogni volta che ci cammini rischi pruriti, allergie o mal di schiena..

- Oggetti in plastica di ogni tipo, come i mobiletti componibili su cui io tengo scarpe e computer: comodi ed economici, senz'altro, ma dopo aver aperto la confezione e sentito l'odore non sono sicuro che quella plastica sia esattamente sicura per l'uomo (se mai ce ne fosse una innocua).

- Biciclette: sono economiche, i prezzi - per le nuove - girano intorno ai 10 euro. Se le prendi usate ancora meno. Se sei un pollo che le va a comprare al Wal Mart spendi 20 o 30 euro. Io faccio parte di quest'ultima categoria, ma ci sono arrivato per esasperazione dopo la delusione della bici economica comprata per strada. Quando le biciclette sono troppo economiche è probabile che già dopo una settimana si rompe qualcosa; e da quel momento in poi, almeno un giorno a settimana devi perder tempo a riparare qualcos'altro. Di continuo.

E quando sei lì ad aspettare che la tua bici venga sistemata, vedi passare un cinese vecchio-stile. Un cinese vero, sobrio, elegante a suo modo, vestito di nero, in sella ad una bici come non se ne trovano più in giro: nera o di metallo, tutta d'un pezzo, solida, niente che scricchiola, catena nera, oliata, mai arrugginita, manubrio elegante. E quella magari è una bici che gli ha dato lo Stato venti o trent'anni fa. Ed è ancora là, mai un problema, mai una rottura. Funziona.

- Alcool e cibo: hanno prezzi irrisori, per la maggior parte dei casi gli occidentali non hanno di che preoccuparsi per il loro budget, si può mangiare a partire da un euro e bere una birra più o meno alla stessa cifra (se non gratis, come propongono alcuni bar e ristoranti).. nessuno però garantisce sulla "bontà" di quello che ti viene servito nè sull'autenticità di quella bottiglia di Heineken o Qingdao che ti viene stappata sotto gli occhi. Poi ogni tanto capita che stai male, che vomiti fino alle quattro del mattino sul cesso domandandoti se ti stai invecchiando perchè non riesci più a reggere tre birre...
Quà succede. Molto più spesso di quanto si immagini. A me è successo anche la settimana scorsa. In italia ne avrebbero già fatto un caso nazionale. Magari verrebbe sùbito azzittito da qualche mafia, ma almeno qualcosa credo si sarebbe mosso. Quà si vaga ancora nel buio.

Ho visto che recentemente, forse sulla spinta delle Olimpiadi, anche quà in Cina si sono mossi per istituire marchi di qualità che tutelino la provenienza di cibi e bevande, che premino la bontà di quelli migliori e che magari inizino a creare una scala gerarchica del mercato con cui basarsi per l'acquisto di prodotti dai marchi ancora sconosciuti.
Bene, tutto bene. Ma come fare a fidarsi ANCHE di questi certificati di garanzia? In un Paese come la Cina, in cui si copia di tutto, in cui sono così sfrontati da scrivere "Made in the U.S.A." su un paio di Converse, in cui sono in grado di produrre schede USB, fotocamere digitali, telefonini e computer portatili tutti di marchi conosciuti, tutti rigorosamente falsi, che funzionano sì, ma non sai esattamente FINO A QUANDO. Imballaggi accuratissimi che ti fanno dubitare sulla qualità dei prodotti autentici, ologrammi e bollini di qualità tanto inutili quanto convincenti.. Non è facile fidarsi di qualcosa o di qualcuno.. Quando tutto è falso dubiti anche della bontà di chi è onesto.


E poi c'è anche che io sono uno straniero, che se al campus voglio il servizio internet in camera devo pagare di più rispetto a quanto paga un cinese (questo è razzismo?), che le stanze per occidentali costano di più di quelle per cinesi (quest'altro è razzismo?), che i buchi di stanze come quello in cui vivo io, per gli occidentali, arrivano a costare 9 euro al giorno.
9 euro sono tre o quattro volte quello che guadagna un operaio cinese in un giorno. A me 9 euro al giorno me li chiedono per dormire in una camera singola.. Pago magari la comodità di non avere nessun compagno di stanza sconosciuto, di poter fare gli orari che voglio, di avere i miei spazi. Ma poi i disservizi ce ne sono anche quà, come oggi che oltre a non avere l'acqua calda dalle 8 alle 20 (come ogni giorno da una decina di giorni a questa parte), non avevo proprio l'acqua. La donna di servizio non pareva particolarmente scossa dalle mie parole, ha continuato il suo lavoro dicendomi che anche per loro questa è una novità. Che si degnino almeno di informarmi.
Dopo un pò ho visto la stessa donna di servizio riattaccare al muro il foglio della comunicazione appeso lungo il corridoio che avevo da poco stracciato. Niente a che vedere con il problema dell'acqua, sul foglio c'era scritto di lasciare le finestre chiuse quando si lascia la camera perchè a causa dei lavori con gli operai e l'impalcatura di fuori ci potrebbero essere rischi di furti o robe del genere. I lavori degli operai sono finiti a metà OTTOBRE. Occhio e croce un mese e mezzo fà.

Eeeeh, bella l'Italia eh? Che vi possano andar di traverso le lasagne!



Foto: SD card rigorosamente false in vendita a Zhongguancun.

In Alto: Venditrice cinese del Silk Market vistosamente compiaciuta per avermi fregato in qualche modo. Ma io ancora non lo so...