sabato 26 gennaio 2008

Guangzhou: fuga dalla trappola

Un giorno a Guangzhou scorre rapido e all'indomani siamo pronti alla stazione di Guangzhou due ore prima della partenza, in attesa del nostro treno. Siamo gli unici occidentali in quel posto, già mi viene la nausea a pensare quanta gente ci sarà in quella piazza, due-trecentomila persone, di sicuro. Strade bloccate, transenne ovunque e poliziotti che controllano - a vari livelli - se davvero devi salire su un treno, se hai un biglietto valido in partenza per oggi e se è vero che il tuo treno sta partendo. Più passa il tempo, più la folla aumenta, e il tabellone si riempie a poco a poco di scritte arancio e rosse, "treno cancellato", "treno in ritardo di un'ora", "treno che non si sa se e quando arriva".



Il treno è forse il mezzo di trasporto più affascinante (oltre che economico) per muoversi in Cina e per capire le sue differenze, le sue contraddizioni; dentro e fuori dal finestrino è un continuo apprendere, osservare, capire. In silenzio, solo guardando. Stavolta però mi sento un pò bastardo a dover perseverare questo modo di viaggiare nonostante la situazione che si sta venendo a creare. Noi che per il gusto di viaggiare (e di risparmiare) spendiamo una cifra esigua - appena 10 euro - per permetterci una vacanza insolita e loro che si trovano nello stesso posto ad aspettare un treno che li riporti a casa dopo un anno che non vedono i propri cari; per noi è divertimento (o quasi), per loro è un incubo e neanche a buon mercato.



E non sapevamo che la situazione nazionale in quelle ore era molto ma molto peggio di quello che si poteva anche solo immaginare.. Nella Cina meridionale era in corso l'inverno più disastroso degli ultimi cinquant'anni. Maltempo ovunque, dalla fredda pioggerellina di Guangzhou alla neve di Guilin, la Cina e tutto il suo sistema di trasporti era in ginocchio proprio durante il periodo più critico dell'anno.

Giustizia (o Punizione) Divina per un Paese che viaggia troppo spesso al di sopra delle proprie possibilità. La Cina che fa il passo più lungo della gamba, basta una nevicata a mettere in crisi il Paese "pronto" alle Olimpiadi. Magari le manie di onnipotenza cinesi sono più che giustificate, però stavolta la macchina organizzativa mi è sembrata un tantino disastrosa.. Noi quattro lì, spremuti dalla folla, ed io che pensavo alla canzoncina "We are ready/Siamo pronti" scritta per le Olimpiadi.

OK了

Passano le ore e noi siamo sempre lì, in mezzo a gente che aspetta da un giorno e mezzo, i treni da Guangzhou partono ma non arrivano, perchè se arrivano vengono da nord, e a nord sta cadendo troppa neve.. Nessuna notizia, nessuna informazione, solo treni con orario di arrivo "indefinito" e tanta gente che spinge tanto, troppo, per avvicinarsi all'ingresso della stazione.

Ad un certo punto arrivano i soldatini per il puntuale teatrino della Propaganda.. Escono dalle transenne e formano un corridoio umano tra la folla in modo da far passare chi deve salire su un treno in partenza. E spuntano gli omini - anch'essi in divisa militare - con cinepresa e fotocamera, a filmare l'Esercito di Liberazione che aiuta il Popolo. La gente fischia e ride, beffarda, davanti alle telecamere della TV nazionale.. A me piace pensare che non erano i soliti "Ciao mamma sono in televisione", magari era davvero un popolo che dimostrava di essere più furbo di quanto pensa il suo Governo.
Passano i soldatini con i cartelloni dei treni in partenza ed ecco la gente passare nel corridoio umano.. i soldatini sorridono, i fotografi scattano. Dieci minuti di teatrino teleripreso, telefotografato, teledocumentato. Poi, come niente fosse, i soldatini rientrano, le telecamere si spengono e ritorna il caos più assoluto.

Oggi o domani mi aspetto di rivedere queste immagini su internet e in televisione, specie su CCTV7 (谢谢叔叔TV), il canale tematico della TV pubblica che informa di quanto sono bravi esercito e polizia ad aiutare le persone che si trovano in difficoltà.

Aspettiamo dieci ore prima di cedere alla tentazione, rivendiamo il nostro biglietto e ripieghiamo sulla soluzione dell'aereo. Vigliacchi. Uomo bianco vince ancora, aggiungiamo altri 60 euro e abbiamo un biglietto per Kunming, senza il fango di Guangzhou, senza le mani addosso della folla né il rischio di essere scippati, senza il caos né la paura di rimanere bloccati alla stazione. Noi ce ne andiamo, loro restano a terra.


Nella foto: notte insonne prima della partenza. Dormire in una catena di fast-food è un'ottima soluzione per non perdere l'aereo.

Partenza per dopo domani, e il 29 arrivano anche gli altri, Arianna, Michi, Shoko e Chie.


Bye bye Guangzhou!

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