lunedì 7 aprile 2008

Magari sarò ripetitivo..


La torcia olimpica infiamma le capitali europee e dovunque sia previsto il suo passaggio, con schiere di manifestanti pronti a sabotare il simbolo di un evento che - a detta loro - non s'ha da fare.
Fatica sprecata, la CCTV continua a mostrare solo le accoglienze festose della folla in giro per il mondo e giusto la mia bravissima insegnante di cinese si limita a citare gli "incidenti di Lhasa" (spiegandoci che per motivi di sicurezza la fiaccola olimpica avrà un tragitto diverso rispetto a quello originale) per chiudere il cerchio su un argomento che nessuno - da queste parti - vuole che crei tensione.

Niente da aggiungere, a questo punto è così che deve andare ed è ridicolo vedere chi ancora oggi si ostina a remare contro queste Olimpiadi, incolpando la Cina per una situazione che si è creata nel corso degli anni e che è cresciuta grazie anche al silenzio del nostro caro Occidente.
Adesso anche il CIO invoca la Cina perché si riesca a trovare una soluzione pacifica alla situazione scaturita dagli incidenti di Lhasa ma di certo non sono stato io ad assegnarle la 29ma edizione dei giochi olimpici estivi.

Continuiamo a sbraitare, ad urlare "free Tibet", come se davvero - grazie alle Olimpiadi - questa faccenda possa trovare il modo di risolversi in tre mesi, e ad ogni occasione troviamo il modo di riproporre ed infarcire l'elenco dei problemi di un Paese uscito trent'anni fa da uno stato di povertà assoluta.
Mi consola il fatto che ai cinesi di tutto questo blaterare non gliene importa un fico secco, semmai sono infastiditi dal fatto che dall'altra parte del mondo c'è chi urla e mostra slogan per l'indipendenza di una provincia del loro Paese, in netto contrasto con la sua dogmatica unità nazionale. Come se ad un tratto i cinesi si mettessero ad urlare "Free Basilicata!!!". Ma che cazzo volete!?

In Cina c'è la pena di morte, è vero. In Cina non puoi fare più di un figlio, idem. In Cina c'è una dittatura oligarchica che decide per un miliardo e mezzo di persone, lo sappiamo. In Cina lo Stato reprime chi protesta (anche giustamente) per il bene della sicurezza nazionale. E allora?
Potrei continuare ad oltranza elencando squilibri sociali, misfatti e pregiudizi di un mondo entrato forzatamente a contatto con il nostro, ma per ognuna di queste accuse c'è una motivazione più o meno valida e so per certo che non è la pazzìa a far funzionare le cose in questa parte di mondo.

Cosa vogliamo ottenere dalla Cina?
Con quale faccia tosta ci permettiamo di giudicare un Paese come questo, le sue scelte, le sue decisioni, le sue ragioni?
Con quale coraggio ci immischiamo negli affari interni di un Paese che continuiamo a cullare e coccolare per i nostri interessi economici?
E' facile colpire a fondo la Cina quando ormai l'opinione pubblica l'ha messa all'angolo, accusarla con verità o leggende figlie di una politica che cerca di domare un passato travagliato e tutte le sue attuali conseguenze. Non siamo noi che dobbiamo dire a loro come dovrebbero governare, quali libertà dovrebbero concedere e quali "crudeltà" dovrebbero abolire. Non ne abbiamo la maturità per farlo.

L'ignoranza - si sa - è il peggiore dei mali dell'uomo e me ne rendo conto io stesso, guardando a come mi appariva la Cina dall'Italia e a come mi sembra ora, dopo sette mesi che ci vivo. Per questo devo (dovremmo) ringraziare mamma-TV e i mezzi di informazione "convenzionali", per avermi dato una visione così superficiale di un mondo che meriterebbe più attenzione di quanta gliene viene data attualmente.
A quasi tre anni dal mio primo viaggio in Cina mi rendo conto di quanto sia (ancora) facile cascare nel pregiudizio e giudicare questa cultura - ormai puttana e succube del nostro mondo - con la sfrontatezza tipica occidentale, senza aver capito la mentalità, aver incontrato persone, aver visitato luoghi o letto libri, (il tutto) a sufficienza, per poter aprire bocca. Per questo mi limito ad accettare che le cose vadano solo in questo modo.


Nella foto: AO-YUN-HUI (foto "inspiegabile" trovata in un giornale su un taxi)

8 Comments:

Rapunzel said...

Oggi la bandiera nera di Reporters sans frontierères sventola sulla Tour Eiffel. La fiaccola olimpica è stata spenta(!)ed è ora nascosta in qualche bunker parigino... è un po' quello che volevamo tutti, ma il pensiero di una luce che si spegne mette tanta tristezza... e leggere un punto di vista diverso ogni tanto non può che fare bene...
grazie

Maio said...

Per ciò che concerne il mio modesto punto di vista, ad attaccare come forsennati una torcia olimpica che deve fare il giro del mondo, non ci fanno certo una bella figura, detto da italiano. Fossi cinese me ne fregherebbe assai assai assai meno, immagino.

Anonimo said...

credo che stavolta hai perfettamente ragione !sara' anche giusto chiedere alla Cina di rispettare di piu' i diritti umani (compreso il problema del Tibet), ma come mai ce ne accorgiamo solo in occasione di queste olimpiadi ormai gia' assegnate e pronte da farsi? Non e' forse sempre dalla stessa Cina che stiamo acquistando milion e milioni di container di merci, prodotte non si sa con quali regole?? Forse per questo non fa comodo manifestare....servira' essere un po' piu' coerenti su tutto , senza polveroni inutili che serve solo ai grandi mezzi di comunicazione e a chi tira le fila forse di tutto ...ciao e buon lavoro.

Donna Cannone said...

Ciao, non pertinente con il tuo post- ti linkerei, se non hai nulla in contrario, perchè credo che leggerò cose molto interessanti sul tuo blog e voglio ritrovare la strada.

Ciao

Anna said...

Ciao, da qualche giorno ho scoperto il tuo blog e pian pianino me lo sto leggendo tutto, scrivi molto bene e con alcuni post mi sono fatta delle gran risate :-D Anche io ero arrivata a Pechino nel tuo stesso periodo, ad Agosto 2007, ma purtroppo erò lì solo per il primo semestre e a fine gennaio sono dovuta tornare in Italia... Nel primo periodo ho vissuto anche io a Wudaokou, vicino alla Blcu, dove avevo anche studiato nell'estate 2004. Leggere il tuo Blog è un tuffo anche nel mio passato ed è divertente, interessante ma straziante allo stesso tempo. Pechino mi manca tantissimo e spero di poterci tornare presto... anche io ho tenuto un blog mentre ero lì ma non era un granchè, giusto per fare vedere le foto agli amici e parenti a casa, comunque se vuoi darci un occhiata è qui: www.photoblog.com/anniuska/
Ciao!

TIW said...

Ciao michel grazie per la visita e per il commento.
Davvero bello il tuo blog, interessante perchè ci fai capire come si vive davvero nell'altra parte del mondo.
Verrò spesso a trovarti.

TIW said...

Intanto ti ho linkato

Unknown said...

Ciao Anna, grazie per avermi scritto, mi fa piacere che qualcuno apprezzi e si riconosca nelle cose che racconto, specie se le ha vissute in prima persona come me! Il tuo sito purtroppo ho provato ad aprirlo ma da quà sembra proprio che sia "fuorilegge".. con i proxy va un pò lento ma piano piano troverò la pazienza di sfogliarlo tutto! :-)

Benvenuti anche a Tiw e Donna Cannone (?!? :-) e grazie per avermi linkato!

ciauz!